giovedì 13 marzo 2014

Shingeki no Kyojin. Hype alle stelle.

  • Terzo “Wall of Text”, prendiamo stavolta in esame uno dei più seguiti lavori del 2013.

  • Il manga/anime Shingeki no Kyojin (parlerò dell’anime poiché non ho letto il manga). Questo anime sin dal primo episodio si mostra abbastanza crudo, forte e anche intenso, presentandoci l’umanità come un’unità debole in confronto ai Giganti che popolano il resto del mondo,  come tutti sappiamo la popolazione resta all’interno delle mura per difendersi dagli attacchi di questi “mostri”, ma cosa sono poi questi mostri in realtà? Metaforicamente parlando rappresentano i potenti della società, una società sull’orlo della distruzione, che in un certo senso rispecchia quella del mondo in cui viviamo,dove il debole è schiacciato dal più forte; però come succede a Shingeki quando gli umani sono messi alle corde diventano forti e uniti e combattono il problema così come nel mondo reale avvengono le rivoluzioni secondo me. Altra teoria un po’ forzata ma credo interessante è quella della rappresentazione di Dio con i giganti, una forza creata per contenere gli umani ( o l’evoluzione degli umani )  esattamente come per gli antispiral di Gurren Lagann e gli angeli di Evangelion. Se i giganti rappresentano i potenti della società allora le mura rappresentano la società stessa, che opprime, che incute timore, che tende a chiudere l’uomo in una campana di vetro fatta di pregiudizi e  Shingeki rappresenta al massimo l’essenza di questo concetto per me molto importante, basta pensare agli adulti che giudicano qualcosa prima di conoscerla e come ben sappiamo vengono soprattutto presi di mira videogiochi e anime/manga.
  • Dal punto di vista tecnico Shingeki è stato prodotto in modo magistrale, animazioni fantastiche, giochi di luce e colori resi altrettanto bene e soprattutto le memorabili ost/musiche dello stesso compositore di quelle di Guilty Crown e ovviamente di KILL LA KILL.
  • Per quanto riguarda i personaggi invece, penso si giunga qui al fattore negativo dell’anime, i personaggi molto stereotipati e secondo me abbastanza piatti, che presentano una mentalità molto chiusa (anche se probabilmente adatta alla vita che essi devono trascorrere all'interno delle mura) per non parlare del protagonista che per tutta la serie non fa che prenderle in continuazione dai numerosi nemici se non supportato dai senza dubbio migliori personaggi secondari.
  • Infine il pezzo forte ovvero la trama, abbastanza semplice e con un obbiettivo ben chiaro ma che riesce comunque a mantenere un hype costante durante tutta la durata dell’anime senza mai scemare troppo, la tensione resa sempre costante grazie ai numerosi  cliffhanger e alcuni colpi di scena davvero imprevedibili. In conclusione considero Shingeki un valido titolo che comunque rientra nella mia top 10 ma da cui mi aspettavo qualcosa di più per quanto riguarda lo spessore psicologico dei personaggi.

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