sabato 15 marzo 2014

Death Note, un Dio buono o malvagio?

  • Immergiamoci così nel quinto Wall of Text, stavolta trattando uno degli anime più discusso nel panorama dell’animazione in italia,Death Note.
  • Partiamo dal fatto che le scuole di pensiero su questa serie sono principalmente due, chi crede che sia un capolavoro assoluto e chi invece crede che sia un flop. Personalmente io sto nel mezzo, per me è un prodotto di media/buona qualità di cui molti non recepiscono i messaggi vedendolo soltanto come un anime investigativo che riesce in un modo o nell'altro a tenere lo spettatore fisso sulla sedia a guardare lo schermo per un bel po’ di tempo.
  • Per questa volta tratterò prima la parte tecnica in modo da dare più spazio a quella interpretativa. Per quanto riguarda i disegni, non trovo motivo di lamentela, sono realizzati tutto sommato abbastanza bene, i dialoghi ovvero il punto forte dell'anime insieme ai giochi di logica resi davvero in maniera eccezionale così come le animazioni che in alcune situazioni riescono a trasmettere nello spettatore le stesse emozioni che provano i personaggi in quelle circostanze. Riguardo ai lati negativi, beh mi è impossibile dire che non ne presenti, infatti per quanto i due protagonisti della serie siano caratterizzati davvero bene il resto dei personaggi secondari non rappresentano altro che mero sfondo in un quadro con un ottimo primo piano, la loro psicologia è pressochè inesistente, non si conosco i loro pensieri quindi non ci è dato neanche un punto di vista degli eventi che accadono differente o comunque alternativo e in fondo non sono altro che pedine messe su una scacchiera che hanno solo lo scopo di prendere tempo durante il proseguirsi della serie.
  • La domanda che molti si pongono è, alla fine cosa troviamo in questo prodotto? In questa serie per me si instaura un confronto tra la figura inversa di Dio resa benissimo dai frequenti richiami alla religione cristiana rappresentata dal personaggio principale e da colui che vi si oppone che in questo caso è in un certo senso il “buono”, anche se in Death Note identificare il bene e il male è impossibile, questo concetto infatti si basa su come le persone vedano la malvagità e la bontà dell’uomo, e abbiamo tutti punti di vista differenti. Particolare che ho molto apprezzato è stato la trasposizione del mondo degli adulti in un contesto comunque adolescenziale dove i protagonisti pur essendo dei ragazzi riescono a dare il meglio dove i “grandi” per quanto più saggi e reduci di una vita decisamente più lunga  falliscono e questo è un concetto da non sottovalutare.
  • Altro messaggio che scaturisce da Death Note è che basarsi completamente su una sola capacità porta alla sconfitta, è inevitabile, che sia il potere di uccidere persone a piacimento, del controllo delle masse o il proprio intuito rimane pur sempre una solo capacità, prima o poi si è destinati a cadere, nulla è eterno.
  • Concludiamo dicendo che questo anime nella mia modesta opinione se visto nella sua interezza per quanto riguarda messaggi, idee e concetti può essere davvero fantastico ma se visto semplicemente appunto come quello che appare a prima vista ovvero una semplice serie investigativa ci perde parecchio e manca di quei significati importanti che secondo me hanno un grande valore anche nella società attuale. 

Nessun commento:

Posta un commento